IO, "SCUSATE", MA SONO DIFFERENTE!
La "diversità" culturale, etnica, sessuale o religiosa che diventi fonte di violenza, "limitazione" o morte, è l'incontrovertibile evidenza di un "razzismo all'incontrario", becero, fuorviante e inaccettabile. Una limitazione delle libertà fondamentali e una palese contraddizione rispetto a qualsivoglia istanza di "tolleranza" o integrazione storicamente o empiricamente data. Non si può invocare tolleranza ed "accettazione" per sé stessi per poi negarle agli altri e fino al punto di diventare "violenza" o morte per chi la pensi diversamente.
La violenza, l'arbitrio e la prevaricazione sono tutti fenomeni inaccettabili e lo stesso occidente dovrebbe darsi contegni diversi. Dove c'e' prevaricazione o dove si porta la morte si ha il dovere morale, politico ed anche “etico” di intervenire.
L'ISIS, il fondamentalismo islamico, il terrorismo “orientale”, chiamatelo pure come volete, è molto più di un mero fatto prevalentemente esogeno e sta portando attacchi ben più devastanti di quanto si dica o si possa pensare: chi uccide in nome di motivazioni assurde non merita né comprensione, né perdono, né seconde chance e l'occidente dovrebbe fare ben altro rispetto al "mero" medicarsi le ferite.
Thomas Friedman assumeva che “se vogliamo andare in giro per il mondo a schiacciare terroristi da Kabul a Manila, sarà meglio che ci assicuriamo di essere sempre i migliori cittadini e il migliore Paese possibile. Altrimenti lo perderemo, il resto del mondo!”
Sarà, ma se “il tutto” diventa motivo di "relativismo" etico o d'azione e fino al punto di annullare qualsivoglia, legale reazione, l'assunto proprio non può essere considerato. Un distinguo ci vuole: è necessario.
Personalmente ritengo che tutto ciò che fuoriesca dall'animo umano per diventare violenza, intolleranza bieca, cieca o addirittura morte, vada represso, senza se e senza ma perché se "tolleranza" vuol dire dover accettare supinamente l'altrui "diversità" fino al punto di dover finanche tacere per timore di perdere sostanziale libertà o la stessa vita; se vuol dire dover chiedere "il permesso" di pensarla diversamente; se significa compromettere la libertà di dire che non si é d'accordo, ergersi a "sentinell", a baluardi culturali di valori storicamente dati e della stessa cultura occidentale, diventa molto più di una mera erudizione e/o speculazione culturale e sostanzia l'in sé specifico di una destra autenticamente occidentale.
Se proprio volete, siate pure buonisti e "tolleranti ad ogni costo". Io, "scusate", ma sono differente...